Tu uomo che in questa triste giungla
i tuoi simili non sai amare,
soltanto ai tuoi profitti
e dietro i tuoi loschi affari proietti i tuoi pensieri solo sull'accumulo dei tuoi capitali,
schiavizzando i tuoi subalterni.
Non senti le loro grida di fatica e dolore,
con tutte le privazioni e umiliazioni
a cui li sottoponi per terrorizzarli.
Sei come una belva,
che nel branco le prede più deboli vai a cercare,
son facili da cacciare, teneri da azzannare.
Neanche i cuccioli riesci a risparmiare,
fan parte dei tuoi pasti:
Perché rinunciare?
I tuoi occhi son di ghiaccio, i tuoi artigli acuminati,
la tua bocca spalancata;
-
sempre pronta per il prossimo pasto umano,
sulla pancia tieni il pelo come un lupo mannaro.
il tuo cuore sterile, amore non sa' dare.
Ricordati:
Arriverà il momento che tutto pagherai.
Pietà tu cercherai, da chi la riceverai?
I tuoi occhi pianger vorranno,
ma questo far non sai.
Allor la sofferenza grande sarà,
soltanto al Padre eterno rivolgerti potrai.
Credo che neanche lui salvarti vorrà,
son troppi i figli suoi
che volutamente hai calpestato,
le loro grida di dolore,
lui Padre non può ignorare.
Buon viaggio all'inferno.